Chi per bene non è

San Donà e la casa di riposo degli orrori

1 anno fa
San Donà e la casa di riposo degli orrori

Frustate, pugni in testa, umiliazioni, minacce e violenze sessuali. Come una casa di riposo diventa un lager

Urla, lamenti, tentativi di reazione e domande strazianti: “Perché mi dai i pugni?”.

Questo e altro è emerso dalle intercettazioni audio-video condotte dalle forza dell’ordine nel Reparto Viola della residenza per anziani “Monumento ai caduti” di San Donà, Venezia.
L’indagine ha portato all’arresto di quattro operatori socio sanitari con l’accusa di maltrattamenti. E rendere ancor più macabro lo scenario, un’indagine in corso per violenza sessuale aggravata nei confronti di almeno tre anziane.

I quattro operatori arrestati - accusati in concorso per vari episodi contestato dal 2019 fino ai giorni - facevano sbattere la testa di una donna contro la testiera del letto. Momenti in cui le vittime "urlano continuamente", si legge nell'ordinanza del gip mentre i dipendenti della struttura coinvolti nell'indagine si divertono. Anche quando Danieli colpisce una paziente con due colpi di karate alla schiena. "È significativo - scrive il giudice riportando le intercettazioni- ascoltare le risate degli operatori mentre la paziente si lamenta del dolore, fatto dimostrativo anche in questo caso dell'assoluto disprezzo per la vittima e addirittura del godimento provato nel sentirla lamentarsi".

Pasti negati, sputi in volto, minacce e frustate. Questo il trattamento quotidiano di questi poveri anziani, proprio da chi dovrebbe prendersi cura di loro per mestiere.

Azioni commesse, secondo il giudice per le indagini preliminari, con "sprezzo e insensibilità dimostrata nei confronti delle sofferenze e invocazioni delle vittime" colpite se si lamentano di quanto subìto. Violenze che sono proseguite fino alle scorse settimane, come testimoniato dalle note inviate in procura e ai carabinieri dal direttore della struttura. Eccolo, quindi, il "pericolo di reiterazione del reato molto grave e intenso - dipinge il gip - con modalità particolarmente efferate: i due non sono in grado di autocontrollarsi trattandosi di soggetti del tutto privi di qualsivoglia remora a delinquere, avendo gli episodi dimostrato un loro godimento nel provocare sofferenze alle vittime infermi. Vendicativi" per cui solo il carcere può bloccare pressioni su colleghi che ora diventeranno testimoni.

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