Lui è Rosario Sanarico

Rosario, detto Sasà, era un Ispettore di Polizia napoletano di 52 anni in forza al nucleo sommozzatori del CneS di La Spezia. Un'esperienza di oltre trent'anni che lo ha reso un punto di riferimento del settore, nonché uno dei massimi esperti. Una carriera costellata da interventi rischiosi e salvataggi eroici. Perché per Rosario le condizioni ambientali avverse non hanno mai rappresentato un ostacolo.

Non lo hanno fatto in occasione del naufragio della Costa Concordia, quando quella notte si schierò in prima linea per salvare quante più vite possibile; come non hanno potuto arrestare la sua generosità quando tempo fa si offrì volontario per condurre le ricerche del corpo di una donna nelle acque del Brenta, a Padova.

Con il suo consueto entusiasmo e la forte motivazione, Rosario prese parte alla spedizione, ma durante la prolungata perlustrazione qualcosa andò storto. Un imprevisto fece sì che Rosario rimanesse incastrato in una chiusa del corso d’acqua, davanti alle numerose telecamere intente a riprendere l'operazione. Rosario rimase sott'acqua tanto tempo, troppo, anche per un professionista come lui. A nulla servì l'intervento dell'equipe medico. Si spense poco dopo, lasciando una moglie e due figli.

Rosario era un gigante buono, un uomo dal raro senso dello Stato e dalla forte dedizione al dovere. Era un esempio di generosità ed altruismo, pronto a sacrificare la propria vita per gli altri. 

Rosario era un eroe silenzioso, e così vogliamo ricordarlo.

Ancora grazie, Sasà.