Lui è Matteo Ridolfi

Il 14enne che ha salvato un uomo con il massaggio cardiaco

Matteo è un giovane studente di Colognola ai Colli, in provincia di Verona. Da qualche giorno è passato il suo quattordicesimo compleanno, non festeggiato come avrebbe voluto. Matteo infatti era in punizione, così ha passato l’intera giornata a casa davanti alla tv. Più precisamente guardando Doc, serie tv di genere medical drama.

E’ domenica 18 febbraio, la punizione è ormai alle spalle. Matteo esce in bicicletta per raggiungere gli amici al campetto della scuola. Niente di meglio che giocare a calcio in una bella giornata di sole. Ma qualcosa lungo il percorso attira la sua attenzione. Le urla di una donna. Al suo fianco, un uomo accasciato a terra. Matteo si ferma, abbandona la bici e si precipita dai due. La signora è al telefono con un operatore del 118 ma è sotto shock, pietrificata dalla paura. Non riesce neppure ad indicare la corretta posizione. Matteo si fa coraggio, prende il telefono e inizia a comunicare con i soccorsi. Ricostruisce la situazione e fornisce le opportune indicazioni per l’arrivo dell’ambulanza. Ma non finisce qui. Gli operatori capiscono la gravità e spiegano come sia vitale praticare un massaggio cardiaco all’uomo.

Matteo non batte ciglio. Il destino ha voluto che solo qualche giorno prima abbia guardato in tv per ore Doc, assimilando le mosse della pratica salvavita. Così, guidato telefonicamente, il giovane inizia a rianimare l’uomo. Lo fa per un quarto d’ora, fino all’arrivo dell’elicottero del 118 che trasporta il 65enne all’ospedale Borgo Trento dove si trova in prognosi riservata, ma è fuori pericolo.

Nel frattempo gli amici, non vedendo Matteo arrivare al campo, allertano la madre che, preoccupata, si precipita in strada per cercarlo. Una volta trovato, il 14enne si giustifica dicendo di aver appena salvato la vita ad un uomo. Sembra chiaramente una bugia. Ma proprio quando sta per riscattare la punizione, si palesa una ragazza, figlia dell’uomo, che racconta alla madre quanto di straordinario sia appena successo.
Da quel momento è per tutti un eroe. Ma quando è stato intervistato, ha spiegato come una cosa lo abbia colpito particolarmente: “Ero solo, nessuno si è fermato. Tutti ci sono passati avanti, tirando dritto”.

Quasi, tutti. Perché tu c’eri.
Grazie Matteo.