Persone per bene

Lui è Enrico Soldano

4 anni fa
Lui è Enrico Soldano

Il giovane addetto alle pulizie "eroe per caso"

Enrico ha 31 anni ed è un addetto alle pulizie torinese, da qualche anno trapiantato a Zoagli. E' una mattina come tante, Enrico sta camminando sotto i portici della piazza principale del paese quando vede una donna sudamericana chiedere aiuto. Si avvicina e nota a terra un'anziano signore. E' esanime, bianco in volto e non respira. L'uomo ha 91 anni, è cardiopatico, e la donna al suo capezzale è la badante che ogni mattina lo accompagna a pescare.

Sono le 9.46, vengono subito chiamati i soccorsi ai quali viene spiegata la situazione che appare subito gravissima. Non c'è tempo da perdere. Una vigilessa, prontamente accorsa sul luogo del dramma in atto, ha in braccio il defibrillatore pubblico. Ma né lei nè i presenti sanno minimamente cosa farne. Enrico si fa coraggio e lo afferra. Dieci anni prima ha seguito un corso di primo soccorso ma non si ricorda nulla. Non si perde d'animo e inizia a parlare al telefono con un addetto del 118 per chiedergli indicazioni. Apre la camicia dell'anziano, incrocia le mani sul suo petto e inizia il massaggio cardiaco. La voce dell'infermiere lo guida. Gli dice di premere con forza e andare giù di almeno cinque centimetri. Enrico ha paura di fargli male ma ubbidisce. Poi sistema i due elettrodi, uno nella parte alta a destra del torace e uno più in basso, appena sotto il cuore. Aziona il defibrillatore che, a conferma dell'arresto cardiaco dell'anziano, si avvia immediatamente. Sono attimi infiniti.

Enrico ha il cuore in gola, quando all'improvviso il torace dell'uomo comincia a muoversi. Il viso, spinto da un debole respiro, torna timidamente a colorarsi. Enrico è senza parole. Sotto le sue mani sente la vita tornare a scorrere. Niente gli ha regalato mai regalato tanta gioia.

Arrivano i soccorsi, l'uomo viene portato in ospedale ma è fuori pericolo. E' acciaccato, il cuore è malconcio, schiacciato dal peso dei suoi 91 anni, ma è vivo. Non era quella la sua ora. Non quel giorno. Non con Enrico nei paraggi.

Grazie Enrico.

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