Chi per bene non è

Falso “Made in Italy”: una routine consolidata nel porto di Brindisi

6 anni fa
Falso “Made in Italy”: una routine consolidata nel porto di Brindisi

Un problema ricorrente che rischia di minare l'economia italiana

Il commercio di prodotti “Made in Italy” è stato da sempre una punta di diamante della nostra Nazione, vero e proprio sinonimo di qualità e artigianato, desiderato e apprezzato in tutto il mondo. Un primato importante che non poteva lasciare indifferenti i contraffattori, desiderosi di guadagnare molto spendendo poco: il tutto a discapito della qualità e dei controlli rigidi cui vengono sottoposte le nostre lavorazioni interne, per non parlare dei costi tributari da versare allo Stato.

Nel porto di Brindisi le autorità locali non sono nuove a questo tipo di commercio tanto da sequestrare costantemente numerosi prodotti marchiati “Made in Italy” senza esserlo veramente: solo lo scorso anno sono stati sequestrati più di 7mila paia di occhiali graduati, 18mila capi di abbigliamento e 53.000 confezioni di prodotti parafarmaceutici di uso quotidiano per adulti e bambini.

Ma non finisce qui: nel tempo la contraffazione è arrivata ad estendersi, interessando anche i materiali elettrici. È il caso del recente sequestro di 771 articoli elettrici tra prese da parete, avvolgi-cavi industriali, prolunghe e lampade, rinvenute in un tir proveniente dalla Grecia. Una contraffazione questa volta grossolana, facilmente riscontrabile anche all’interno della documentazione ufficiale che accompagnava il carico: l’indicazione di origine italiana riportata sui pezzi, infatti, era in netto contrasto con quanto indicato nella documentazione commerciale che riportava esplicitamente la dicitura “Country of origine: Bulgaria”.

Un lavoro non ben eseguito forse anche per la bassa rendita economica del prodotto contraffatto in questione: il materiale, infatti, avrebbe sì portato ad un introito importante ma non così elevato da giustificare una contraffazione ad alti livelli. Molto spesso la speranza dei contrabbandieri è quella di non essere fermati né individuati dalle forze dell’ordine, approdando nel nostro Paese con il loro bel carico di falsi. Ma non questa volta.

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