Chi per bene non è

Benevento, infermiera a paziente ghanese: "Torna in Africa"

6 anni fa
Benevento, infermiera a paziente ghanese: "Torna in Africa"

Un 37enne collaboratore della Caritas insultato al pronto soccorso. La denuncia postata su Facebook.

Lui è Musah Awudu, ghanese, mediatore culturale conosciuto ed apprezzato a Benevento, dove collabora con la Caritas.

Recentemente è rimasto vittima di un incidente domestico. Nulla di serio, ma è stato costretto a recarsi al pronto soccorso per ricevere assistenza. Il 37 enne, una volta arrivato, si vede costretto a scontrarsi con l'infermiera di turno. La donna, infatti, non mostra il minimo interesse per la disavventura di Musah, che chiede solo di poter essere visitato. Alle sue parole di protesta si sente dire: "questo è il mio paese e se non ti piace torna in Africa". Un gesto inaccettabile, da chi dovrebbe essere a servizio del prossimo, senza distinzione di pelle o di provenienza.

Lo sfortunato decide di condividere sui social questa brutta esperienza ed in meno di un attimo la macchina della solidarietà si mette in moto. Oltre 150 condivisioni, commenti di vicinanza ed indignazione, per quella che in poco tempo si trasforma nella storia del giorno. In molti difendono il ragazzo, considerato una brava persona ed un instancabile lavoratore.
Il clamore generato dal suo post, però, lo sconvolge, tanto da portarlo a chiedere consiglio a qualche amico, frastornato dal clamore ottenuto. Quello che spiazza è ciò che dice dopo, perché dimostra di essere frutto di un amino buono e sensibile, in grado di porgere l'altra guancia. Nonostante il comportamento assolutanente da condannare, Musah spiazza ancora tutti, affermando di voler rivedere la signora per guardarla negli occhi e abbracciarla. Sorvola sul gesto dell'infermiera, specificando di non voler accusare nessuno, chiedendo a tutti di non puntare il dito contro nessuno, perché convinto della buona fede di chi si è trovato di fronte.

Continua dicendo: "Sono certo che l'infermiera avrà detto quelle cose perché stressata dal turno di lavoro, dopo ore trascorse a soccorrere malati.
Benevento è una città buona". Sono parole che commuovono, che fanno riflettere e domani speranza. In un mondo in cui la paura dello straniero è ancora troppo forte, Musah ci dimostra che a tutti va data una possibilità, andando oltre le apparenze.

A lui dobbiamo dire grazie perché ci fa capire che esiste chi sa perdonare e vedere il buono nella gente, anche nelle situazioni più difficili.

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